Lo scatto in raw prima e dopo il passaggio in photoshop

Bentrovati,

in questo articolo tenterò di convertire 😉 tutti i possessori di Reflex digitali che si “ostinano” a scattare in automatico ottenendo immagini con estensione .jpeg piuttosto che scattare in RAW.

Innanzitutto vorrei che sia ben chiara la differenza tra i due formati:

IMG.jpeg: se hai voglia, puoi leggere l’articolo tratto da Wikipedia altrimenti posso dirti che il file con estensione .jpeg è un file compresso. Ciò significa che il processore della tua fotocamera ha deciso per te quali sono i valori tonali e il contrasto da dare all’immagine  salvata nella tua scheda di memoria al momento del Click 😉 Essendo compresso, il file non è successivamente manipolabile, o meglio nessuno ci impedisce di farlo, ma, avendo il file immagine  pochissime informazioni a disposizione, i successivi interventi di Post Produzione risulteranno per la maggior parte dei casi dei veri e propri “pastrogni” (passatemi il termine). Questo perchè manipolando un file .jpeg andremo ad aggiungere informazioni ad un file precedentemente processato e quindi già “confezionato”.

Lo scatto in RAW invece ti permette di salvare una maggiore mole di informazioni salvate per ogni immagine, senza che il processore interferisca sulla qualità. Tradotto dall’inglese RAW significa “grezzo” “crudo” e questo fa capire che il file andrà successivamente e per forza di cose manipolato/elaborato con appositi software di Post Produzione. Quello che personalmente preferisco è per l’appunto Photoshop (che è anche il miglior programma di fotoritocco presente sul mercato)

A proposito di differenze tra le due estensioni, mi viene alla mente una frase di Giovanna Griffo che recita:

“Un file JPG è come una merendina confezionata che devi solo aprire e mangiare.

Un file RAW sono invece la farina, le uova, lo zucchero ed il burro per fare la merendina… che ti devi impastare e cuocere da te”


 

Lo scatto in RAW prima e dopo il passaggio in Photoshop

Di seguito mostro uno scatto fatto recentemente a Mantova, in Piazza delle erbe. E’ stato scattato in RAW in pessime condizioni ambientali con della leggera pioggia e la luce era quel che era.

Gli Exif (dati di scatto) sono:

Canon EOS 450D – 10mm – 1/160 sec;   f/5,6;   ISO 400 (ISO in automatico è l’unica cosa che lascio decidere alla fotocamera in certi casi).

IMG_6676OR

Di solito, anzi sempre, tutti i miei file RAW (.CR2) li apro dapprima in Camera Raw dove regolo l’esposizione delle alti luci e delle ombre (solitamente con la mia 450D le alte luci le abbasso mentre le ombre le apro un pò), dò un tocco di vividezza e butto poi il tutto in pasto a Photoshop.

La prima cosa che ho fatto con questa foto, con Photoshop, vista l’evidente deformazione data dalla lente, essendo il Tamron 10:24 un grandangolo spinto, mi sono adoperato per portare le linee verticali ed orizzontali ad essere il più possibile perpendicolari e parallele 🙂 La funzione per fare questo è “Seleziona immagine->modifica->trasforma (prospettiva+distorci e/o altera).

Una volta raddrizzata al meglio ho lavorato sulle alte luci selezionando solo la parte di cielo per cercare di “tirar fuori” tutte le info possibili e difatti qualcosa c’era di nascosto tra le info immagine! Qualche nuvoletta striata e un pò di azzurro che nel file RAW non si vedevano 😉 Una regolatina alle curve, un tocco al colore et… les jeux sont faits.

Che dite? esperimento riuscito? 😀

 

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IMG_3648OR Ci sono delle volte che per quanta attenzione ci si metta al momento dello scatto per comporre al meglio una scena, può succedere di fare degli errori.

Nell’immagine RAW quì sopra la prima cosa che salta all’occhio è che le linee guida non sono propriamente dritte, anzi la foto è abbastanza storta. Considerata la luce che c’era, ho optato per un diaframma mediamente chiuso -f/9- questo perchè non volevo bruciare le alte luci nel cielo;     risultato, ombre  un pò troppo chiuse e  colori  spentini.

Non c’è problema! Una volta aperta in camera raw ho aggiustato di vividezza, aperto un pò le ombre e dato un tocco di saturazione.                       Una volta aperta con Photoshop ho potuto raddrizzare il tutto con il solito metodo del “seleziona->modifica->trasforma” ma questa volta l’ho fatto non su tutta l’immagine. Cioè, una volta raddrizzata la linea orizzontale formata dall’acqua che cade, ho provveduto a riselezionare copiare/incollare solo la parte superiore dell’immagine e con lo strumento inclina ho lavorato su questo nuovo livello venutosi a creare. La mia attenzione si è focalizzata sul fatto che l’immagine tutta dovesse risultare (quasi) perfettamente simmetrica e così ho allineato le sponde di destra all’altezza di quella di sinistra;  Una volta contento del risultato ottenuto, ho selezionato, copiato/incollato (creando un ulteriore livello) la parte in alto a sinistra; quella casa, così distorta dal 10mm non mi piaceva e così ho potuto raddrizzarla.                                                                                                                          Così come non mi piaceva quel cancelletto in ferro arrugginito che si rispecchiava nell’acqua che ho provveduto a togliere con “strumento Pennello correttivo al volo”.

Fatto queste operazioni ho unito i livelli, sistemato le curve e dato un pò di colore e… questo  è il risultato di 10/15 minuti di lavoro.

IMG_3648


Questo scatto è dello scorso 5 ottobre, mi trovavo a Brescia con degli amici in concomitanza della 1ª Maratona Fotografica della città. Fortunatamente abbiamo avuto una bellissima giornata di sole e chi, tra i miei amici, non c’era mai stato, ha potuto gustarla al meglio, la mia splendida Brescia 😉

Nello scatto qui sotto ho fotografato Piazza della Loggia che oltre che per la bellezza architettonica e per il ruolo sicuramente centrale nella vita cittadina, è diventata tristemente famosa per la strage che il 28 maggio del 1974, durante una manifestazione antifascista, uccise 8 persone e ne ferì altre 102.

Lo scatto è stato fatto con un Tamron 10:24 con conseguenti ed inevitabili deformazioni delle linee, è il file RAW nudo e crudo.

bS ORQuesto invece è il risultato della post produzione: ho cercato di riportare le linee al loro stato originario e sistemato le curve e i colori. Si può fare di meglio, ma per quanto riguarda la nitidezza del file, bisogna considerare che la fotocamera di partenza è una Canon EOS 450D che per quanto sia una buona fotocamera ha di certo i suoi limiti per quanto riguarda la pulizia del file. Lo dico ora visto che ho da poco acquistato una Canon EOS 60D e la differenza della qualità dell’immagine è nettamente superiore. (E di questo ne sono entusiasta 😀 ) bS

12 Risposte a “Lo scatto in raw prima e dopo il passaggio in photoshop”

  1. questo articolo lo hai scritto per me vero? io che mi ostino a scattare in jpeg e a non usare photoshop..bene mi hai convinto con la farina uova e zucchero..e con la trasformazione di una foto insipida in uno scatto diverso, completamente e diverso senza alterare la realta’. Grazie Gott!

    1. Grazia, credimi, se ce l’ho fatta io, tu riuscirai a fare miracoli 😉 col nome che ti ritrovi SMACK

  2. Oooohhh… (stupore) questo articolo non è solo per Grazia, ora dovrò studiare bene…

  3. Grazie grazie grazie di esistere…. spero di “sfruttarti” più che posso! Già in questo esempio hai risolto 2 grossi problemi: le case pendenti e i cieli bianchi …. Magari se mi procuro photoshop è meglio …

  4. Bravissimo Mauri!
    Pensa che ho capito anch’io che, venendo dall’analogico, non ci capisco granché di photoshop!
    🙂

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