La Sacra di San Michele

Una volta varcato l’ingresso della Sacra di San Michele si è come catapultati in un’altra dimensione.
Questo perlomeno è l’effetto che ha avuto su di me, la prima volta che ci sono stato.

La prima cosa che ho pensato quando ho organizzato un viaggio in Piemonte per visitare la Sacra di San Michele è stata “wow, finalmente visiterò i luoghi dove hanno girato quel bellissimo film tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco, Il nome della Rosa“.

Niente di più sbagliato! 🙂 Cioè, Umberto Eco nello scrivere il suo romanzo si è sicuramente ispirato a questa Abbazia in Val di Susa ma il film non venne girato lì per questioni economiche; i produttori optarono per girare le scene  a Cinecittà a Roma, l’Abbazia di Eberbach in Germania, la Rocca Calascio in Abruzzo e Castel del Monte (Andria), in Puglia.

Chissà che negli anni a venire non riesca a visitare i posti appena citati.

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Fatto stà che la Sacra di San Michele ai miei occhi, anche da lontano, sprigiona un fascino sinistro. Sarà che la prima volta che ci sono stato, (era il venerdì Santo del 2014), l’intera Abbazia era circondata da una spessa coltre di nebbia. Questo mi ha portato ad immedesimarmi nella storia medievale del romanzo, mi sono calato nella parte di frate Guglielmo da Baskerville chiamato per far luce su certi strani omicidi accaduti in questo sperduto monastero del nord italia… 😀

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La storia dell’ Abbazia è alquanto interessante. Da anni gli studiosi si interessano a certi flussi energetici, campi magnetici detti anche Ley Lines e nello specifico, quella che è presente nella Sacra di San Michele viene chiamata  Linea di San Michele. La stessa, che coincide con la Via Langobardorum, ha origine in Cornovaglia, a Saint Michael’s Mount, attraversa la Francia passando per Mont Saint Michel e unisce la Sacra di San Michele della Val di Susa a San Michele di Coli, vicino Bobbio, giungendo a Castel Sant’Angelo nel Gargano. Il disegno, all’apparenza incredibile, mostra una retta di 2000 km che unisce i cinque principali luoghi di culto in Europa dedicati all’arcangelo Michele e, allungandosi per altri 2000 km, arriva a Gerusalemme.
Molti ricercatori hanno mostrato l’importanza del punto energetico, ritenuto un vero e proprio chakra o vortice vitale della penisola.
L’esistenza di campi di forza magnetica diversa di alcune aree e la stessa ipotesi delle ley lines, pur essendo molto affascinanti, non sono però ancora state dimostrate.
Tuttavia, il significato esoterico che collegherebbe altari, boschi, edifici , sorgenti, cerchi di pietre (vedi lo Stone Henge in Inghilterra) non è di poco conto, e potrebbe trovare una spiegazione proprio nell’esistenza di una vera e propria Griglia Terrestre e di un reticolato di linee sincroniche che avrebbero ad oggetto non solo il nostro pianeta, ma tutti gli altri sui quali esista presumibilmente la vita. (fonte http://www.ilpuntozero.com/le-ley-lines-o-vene-di-drago-i-flussi-energetici-della-terra/)

Certo è che tempo fa vidi una trasmissione di Mistero, su Italia 1 e mi convinsi “ciecamente” 😀 dell’esistenza di questi campi magnetici che si sprigionano in certe zone limitrofe e all’interno dell’Abbazia tant’è che si pensa che i fondatori la costruirono in quel preciso posto appunto per l’energia sprigionata.

IMG_4271A parte queste affermazioni, studi e programmi telesivi pseudo scientifici, una cosa è certa. La bellezza architettonica di questa Abbazia è un qualcosa di unico, a mio avviso.

Vi lascio quindi con qualche altro scatto, tutti fatti con la mia fedelissima Canon EOS 450D

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4 Risposte a “La Sacra di San Michele”

  1. Dire suggestivo , no, sarebbe ammettere che ci si lasca facilmente suggestionare!
    Queste foto sono magistrali nel loro restituire una realtà che supera qualsiasi “tecnica” possibilità dell’immaginazione! Semplicemente unico il vostro modo di divulgare cose, altrimenti inspiegabili con le parole! Grazie!

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